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Intervista a Davide Caparini - «Manovra in stile lombardo» - «Più fondi a sanità e welfare Impegno su Trenord e Aler ma i soldi non bastano mai»

L'assessore regionale al Bilancio, Davide Capanni, illustra il bilancio che scandirà il prossimo biennio di operatività della Regione.

 

«È una manovra finanziaria ambiziosa e ricca di investimenti, che conferma l'attitudine molto lombarda a progettare il futuro». L'assessore al Bilancio Davide Caparini battezza così l'operazione finanziaria che scandirà il prossimo biennio di operatività della Regione. E di ritorno da una riunione della Conferenza Stato-Regioni, si prende lo sfizio di sottolineare che a 24 ore dall'approvazione, ai soldi del circuito del bilancio si sono aggiunti «3oo milioni per gli autobus, 100 milioni destinati a Trenord e 200 milioni per la qualità dell'aria distribuiti nei prossimi anni».

 

Assessore Caparini, tra le critiche alla manovra sollevate dalle opposizioni c'è proprio quella di una mancanza di visione del futuro.

 

«Rispetto le opinioni e il ruolo delle opposizioni, ma a me sembra che un bilancio da oltre 25 miliardi e che, oltre a grandi investimenti nella tutela della sanità, stanzia altri cinque miliardi e mezzo per innovazione, trasporti e interventi sociali non possa essere considerato privo di una visione».

 

E in che cosa si caratterizza questa manovra?

 

«Grazie a un innovativo accordo col governo abbiamo garantito l'incremento delle risorse per la sanità: nel 2020 saranno pari a 19.867,3 milioni di euro con ulteriori Zoo milioni in più per il programma pluriennale di ristrutturazione di edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico. E anche per quest'anno abbiamo garantito la salvaguardia integrale delle risorse per le politiche sociali e un rifinanziamento pluriennale per l'assistenza degli alunni con disabilità e anche i servizi rivolti a minori, anziani e fragilità sociali, le iniziative sperimentali a favore delle famiglie, i servizi prima infanzia e nidi gratis, l'inclusione scolastica dei disabili sensoriali, i parchi gioco inclusivi e altro ancora per andare incontro ai cittadini più fragili e alle loro famiglie».

 

Lei parla di accordo «innovativo» con lo Stato. Qualche altro assessore polemizza con il governo per la mancanza di risorse. Qual è la realtà?

 

«A me sembra che il dialogo sia migliorato con gli ultimi due governi, sia quello giallo-verde sia questo giallorosso. Dopodiché la realtà è che quando ci sono di mezzo i soldi diventa tutto più complicato e la macchina dello Stato costa ancora molto».

 

Cosa ci sarebbe di diverso in questo bilancio se fosse vigente il sistema delle autonomie che voi, con il presidente Attilio Fontana, chiedete da tempo?

 

«Avremmo più certezze, risorse in entrata garantite. E, di conseguenza, facendo quello che qui in Lombardia sappiamo fare bene, potremmo programmare di più e meglio, quindi fare economie e quindi reinvestire quei risparmi. Insomma, un circuito virtuoso».

 

Però ci sono fronti regionali che restano molto caldi: i trasporti per esempio.

 

«È vero, però questo bilancio prevede 1,8 miliardi per 177 nuovi treni e 1,2 miliardi per il trasporto pubblico locale. E poi ancora 283 milioni per il prolungamento della M5 fino a Monza, 90 milioni per il nodo Bovisa e 16,7 milioni perla manutenzione dei cavalcavia».

 

Ma i «nuovi treni» sono quelli già annunciati?

 

«Sì, sono quelli, che adesso sono a bilancio. E vero, manca sempre qualcosa, ma queste risorse provengono da un fondo nazionale. Noi provvediamo per un terzo e Roma per due terzi. Dopodiché c'è sempre bisogno di fare di più».

 

Un altro ambito delicato e affamato di risorse è quello delle case popolari. Servono soldi per le manutenzioni, le Aler boccheggiano...

 

«Le Aler si scontrano con un enorme problema di sostenibilità, per effetto di morosità e abusivismo. Però su tutto questo l'assessore Stefano Bolognini è molto impegnato e sull'edilizia abitativa investiamo altri 17,5 milioni. Ma credo sia anche importante ragionare sul futuro, su soluzioni innovative per andare incontro alla domanda di studenti, per esempio, pensando a cosa comportera la nascita del polo tecnologico-scientifico Mind». 

 

di Giampiero Rossi - Corriere della Sera Milano 19-12-2019