Davide Caparini Davide Caparini

BRESCIA: Case della comunità e ospedali: la Regione dirotta 679 milioni su città e provincia

Un tesoretto di 679 milioni di euro per gli ospedali bresciani e per realizzare le Case di comunità.  A convogliarlo sulle strutture bresciane è la Regione Lombardia, che distribuisce la fetta più consistente dei fondi, 497 milioni, al Civile. E se per il nuovo polo di Desenzano ci sono 129 milioni, altri 44 serviranno per l'ampliamento di quello di Esine.

 

Case della comunità e ospedali: la Regione dirotta 679 milioni su città e provincia Per il Civile bottino da 497 milioni, Esine ne incassa 44, Moratti: «Si migliorano i servizi»

 

Ci sono opere infrastrutturali - da vere e proprie ristrutturazioni alla creazione di nuovi blocchi operatori - e ci sono le attese Case della comunità. Perché l'obiettivo è potenziare le strutture ospedaliere sia attraverso interventi ex novo, sia attraverso la messa in sicurezza del contesto, sia - infine - attraverso la cosiddetta «medicina di prossimità», più vicina cioè al territorio e, quindi, ai cittadini. Per perseguire questo percorso, la Lombardia - attraverso l'assessorato al Welfare le cui cabine di regia sono affidate alla vicepresidente Letizia Moratti - ha messo sul piatto un investimento di circa 680 milioni di euro per Brescia (678.793.303 per l'esattezza).

Investimenti. I fondi, attesi e già annunciati nelle scorse settimane, hanno ora ricevuto il «timbro» della delibera di Giunta, che ha così ufficializzato un investimento che, complessivamente per l'intera Lombardia, «vale» un miliardo e 694 milioni di euro. La fetta più consistente del tesoretto - composto sia da fondi statali sia da risorse che l'assessore bresciano Davide Caparini ha recuperato all'interno del bilancio regionale - va all'OspeII tesoretto complessivo bresciano è finanziato per oltre 433 milioni da fondi statali dale Civile.

 

Per la sua riqualificazione, l'Asst del capoluogo avrà a disposizione 497 milioni di euro in tutto, di cui 260.300.000 grazie al finanziamento dello Stato. A cosa serviranno questi soldi? Circa 300 milioni saranno dedicati a opere edilizie: tra queste, la costruzione di un nuovo Ospedale dei Bambini, la realizzazione di una struttura per le degenze nel blocco nord del Satellite, il rinnovamento dell'area delle emergenze ed urgenze. Duecento milioni, invece, serviranno per le tecnologie, con una parte significativa riservata a quelle che consentiranno sempre più una collaborazione con il territorio. Per il nuovo ospedale di Desenzano del Garda sono invece a disposizione 129.093.303 milioni (di questi, 122.638.637,85 provengono da Roma).

Quindi, 44 milioni saranno convogliati sul polo ospedaliero di Esine: 24 serviranno per la nuova piastra di emergenza urgenza e per le otto sale che andranno a comporre il nuovo blocco operatorio, 10 milioni saranno spesi per l'efficientamento energetico, mentre i restanti 10 milioni saranno utilizzati per la ristrutturazione degli spazi sulla scia degli interventi di ampliamento. Obiettivi. «Continua lo sforzo della Regione di utilizzo dei fondi dello Stato e di risorse proprie per realizzare nuove strutture sul territorio e interventi sul patrimonio tecnologico - spiega l'assessore Moratti -. L'obiettivo è garantire l'erogazione dei servizi sanitari migliorando i livelli di sicurezza, assicurando una sempre maggiore umanizzazione nel momento più acuto della cura, garantendo la funzione di assistenza socio-sanitaria alla comunità». All'interno del carnet di stanziamenti ci sono anche le spese necessarie per dare vita alle Case della comunità.

Cosa sono? Si tratta di spazi in cui opereranno team multidisciplinari di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità e altri professionisti e che potranno ospitare anche assistenti sociali. La delibera approvata ieri finanzia tre centri in Valcamonica: sono quelli di Breno (1,5 milioni), Darfo Boario Terme (3,2 milioni) e Pisogne (4 milioni). «Anche considerando il mutare dei tempi e delle esigenze delle strutture e dei territori, non ultimo anche per l'impatto che ha avuto la pandemia - conclude Moratti - è fondamentale portare avanti l'evoluzione del sistema socio-sanitario regionale. Rinnovare le strutture e il patrimonio tecnologico è un obiettivo primario per renderle maggiormente efficienti, dando risposta concreta al contenimento dei tempi di attesa a beneficio della salute.

 

Nuri Fatolahzadeh - Giornale di Brescia - 30.12.2021